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Death Stranding, created by Hideo Kojima, is a groundbreaking open-world game that combines innovative gameplay mechanics with stunning graphics and a deeply emotional narrative. Featuring advanced motion capture technology and a star-studded cast, this title promises a unique gaming experience that will leave players reflecting long after the game is over.
J**O
Rápido y nuevo
Todo bien todo correcto
V**.
Finale spettacolare!!!
Devo dire che dopo un inizio traballante, dove ero anche molto indecisa, il gioco alla fine mi ha preso molto.Sicuramente non è un gioco per tutti.Sam è un "fattorino" in un mondo post-apocallittico, che deve attraversare un'America ormai distrutta per riunirla.Gli ambienti sono molto belli, adoro la cura con cui si vedono le montagne controluce e son fatti i paesaggi. Colonna sonora fantastica.Mi mantengo sulla mia idea di prima, il fattore consegne risulta un po noiosa, sicuramente se si amano i giochi frenetici e dove spacchi le capocce non è il gioco adatto a voi, ma io alla fine ho cambiato idea ed effettivamente il fatto di dover consegnare i pacchi scappando dai muli e evitando le CA è interessante, e devi tenere conto della strada da percorrere e del peso che porti. Quindi devi anche studiarti i percorsi, tenendo conto del percorso, del peso dei vari pacchi e degli ostacoli.Per quanto riguarda le CA, già come prima le trovo il punto forte, e sono molto interessata a scoprire il perché il mondo dei vivi si è unito al mondo dei morti.Altro fattore molto intrigante è la storia dietro ai BB, feti che permettono ai loro portatori di vedere le CA. Molto bello il fatto che comunque il BB può essere soggetto a stress, ecc.Cosa fatta malissimo malissimo sono i mezzi di trasporto, cavolo quelli ti fanno solo venire il nervoso, sono molto utili poiché le distanze da fare sono molto lunghe, ma purtroppo moto e furgone si incastrano e buggano in ogni minima roccia. Si, si possono creare delle strade ma poi trovo noioso viaggiare su una strada piatta per minuti interi.Trovo comunque molto odiosa l'ostentazione del fattore America, si parla solo ed incessantemente di America, ci mancano solo le bandiere americane spammate ovunque. Si vede proprio che Kojima mirava alla vendita massiccia in America.Quindi dopo una prima impressione abbastanza pessima mi sono un po ricreduta ed il gioco è veramente interessante e bello.Comunque urlare al capolavoro di tutti i tempi forse è un po esagerato, perché secondo me alcuni dicevano !Capolavoro! senza neanche averlo spacchettato solo perché fatto da Kojima, ma comunque rimane uno dei giochi più belli degli ultimi anni.***(finale) Devo ricredermi, il gioco è davvero bello! All'inizio forse non è facile capire la trama, dato che è molto colplessa.Ma più andavo avanti e più me ne innamoravo.Bisogna comunque partire dal presupposto che, se lo volete prendere, vi devono piacere i giochi che si concentrano sulla trama e dove la storia vi farà uscire quasi di testa a forza di collegare gli indizi.Allora, il gioco è molto lungo. E io dico finalmente! Dopo anni che sbattono i giochi a prezzi esorbitanti, finalmente un gioco che nonostante il produttore famoso non costa troppo (pagato 59,90 con preordine, quindi super prezzo) e che le ore di trama ne valgono la pena.Io ho giocato la bellezza di 110 ore, e ho saltato anche molte missioni secondarie, perché quando ero arrivata alle 80ore mi ero stufata e volevo sapere come finiva quindi mi ero poi dedicata solo più alla trama.Il finale è bellissimo! Non voglio fare spoiler quindi dico solo che ne vale davvero la pena.Negli ultimi anni ho trovato davvero pochi giochi che mi hanno presa così.***(prima recensione)Chiarisco fin da subito che le 3 stelle per il momento è un voto approssimativo, su un gameplay di qualche oretta tra trama e secondarie.Purtroppo già più volte mi ero appassionata ad un gioco ma che dopo le prime ore diventavano già banali ed insignificanti.Questo gioco è una via di mezzo, per me e per il momento.Trovo molto intrigante la storia, ed il fatto che sia così complessa e complicata è un fattore in più, e mi inseressa molto la storia che si cela dietro al BB.Putroppo però poi si passa al gameplay, sì molto realistico ma anche legnoso e lento come mai visto prima. Davvero, Sam è un tronco d'albero.Poi purtroppo il fatto è che tutto si basa sulla consegna delle casse, che rallentano tantissimo la storia, rendendola lenta e noiosa in determinati punti.Molto interessante il riferimento alle CA e trovo molto intrigante la storia su di loro, ma anche li si passa poi ad un tasto dolente, la comparsa delle CA sono scriptate, non importa quanto tu sia bravo ad eluderle, se devono comparire compaiono.Effettivamente gli unici momenti di tensione ed intriganti era quando uscivano le CA, a cui devi sfuggire, ma il resto putroppo...Per quanto riguarda il fattore Open World, Sam e' un "fattorino", quindi le sole cose che si fanno attraverso le mappe sono girare per trovare casse, consegnarle e basta, si ricomincia in un loop infinito.Boh, per il momento non sono molto entusiasmata dal gioco e tutto l'hype che avevo è andato un po a farsi un giro...So che per poterlo giudicare uno dovrebbe giocarlo fino alla fine ma se per le prossime orette non cambierà nulla, sarò costretta a dire davvero: Tanto hype per nulla.
P**N
Jeu ps4 death standing
Je pensais acheter ce jeu en version neuf et j ai reçu un jeu d occasion, reblisté, traces de doigts sur le disque, boîtier loin d être en parfait état et un blister non d origine . Très déçu en tant que collectionneur.
J**E
Italiano
El producto está en italiano, lo devuelvo, sería importante que se añadiera en la descripción que es una importación italiana y que no induzca a errores
G**A
Un'opera d'arte travestita da videogioco
Mettiamo in chiaro una cosa fin dal principio: in questo gioco non si fanno consegne, ma viaggi.Ed in questi viaggi, nei quali si attraversano territori inesplorati, spesso inospitali, impervi e sicuramente insidiosi e pericolosi, oltre ad una parte di sè, capita ti portarsi dietro anche dei desideri, che a volte assumono la forma di una cassa o di un corpo, altre di un messaggio, attesi da nostri simili che vivono in luoghi remoti e solitari.Ho letto diverse recensioni prima di decidermi all'acquisto, senza capire se questo gioco potesse piacermi. E' un gioco che divide: o piace molto o non piace per niente.E' molto difficile dare un metodo di valutazione e non credo che si possano usare i classici parametri da videogioco.Mi spiego: per un casual gamer come me, che ha poco tempo per giocare e quando lo fa, ama giochi "ignoranti", rapidi ad essere operativi, con sessioni brevi ma divertenti ed intense, lo avrei sconsigliato. E invece...mi è piaciuto, e non poco.Credo che si riesca meglio a rendere l'idea usando un paragone cinematografico: se siete amanti di film di azione e pieni di effetti speciali, come i film Marvel, Mission Impossible e James Bond, ma sapete apprezzare anche quelli più impegnativi, di autore, tipo Kubrick e Sorrentino, allora Death Stranding potrà piacervi. Al contrario, se dopo i primi 10 minuti di Odissea nello Spazio già vi parte il sonno, allora lasciate perdere.Sono un gamer da una vita, ho giocato a centinaia di giochi, partendo dal PC e passando dalle più disparate console. Oggi "casual" solo per questione di poco tempo libero.Death Stranding è qualcosa di diverso da tutto quello visto in precedenza: è una forma d'arte sotto le sembianze di un videogioco.Partiamo dal punto di vista tecnico: il lavoro fatto è magistrale.La cura prestata è letteralmente maniacale, non solo nei dettagli grafici di qualsiasi cosa che si vede nel gioco, ma nello stesso gameplay, nell'ambiente e nell'interazione con esso, nei dialoghi e nelle descrizioni di ogni singolo elemento, nelle interazioni di di Sam con il mondo, con gli npc e...con noi.Gli esempi si sprecano, ma solo per farvi capire: le casse che caricate, non hanno texture o contenuti sfuocati o artatamente nascosti, ma riproducono fedelmente e nei dettagli ogni oggetto caricato e con la sua logica (come nella realtà un fucile, per essere impilato, necessita di una scatola rigida, ma allo stesso tempo minimale, per poter essere utilizzato rapidamente. Ancora: ogni lato delle casse è visibile ed autonomamente esposto all'ambiente, e lo vedremo arrugginire, danneggiarsi, ecc).Non c'è un inventario infinito, ma ogni singola cassa caricata sarà visibile e causerà un aumento di peso e, a seconda di come verrà disposta, un cambio nella stabilità che si ripercuoterà nell'equilibrio e che sarà evidente nell'esperienza di gioco.La tuta, le scarpe ed ogni elemento esposto agli agenti esterni riprodurrà fedelmente gli effetti di questi ultimi, in modo difficilmente distinguibile da quello che si potrebbe vedere nella realtà.Anche la fisica è impressionante: assolutamente aderente alla realtà, pur piegandosi anche alla particolare creazione del mondo di Death Stranding (che non rispecchia la fisica tradizionale).La camminata, a seconda del terreno, delle condizioni di carico, delle condizioni (secco, bagnato, innevato, ecc.) trasmette sensazioni assolutamente realistiche, si fatica come se fossimo noi in prima persona ad affrontare le asperità.Per farla breve, è un gioco completamente immersivo: non si guida Sam nel viaggio, ma si fa il viaggio con lui.La storia, sia per la sua forza che per le dinamiche con cui è raccontata e giocata, tocca nel profondo, non lascia insensibili.Tra le esperienze "fisicamente" più forti che ho sperimentato è quando ho deciso diaccorciare un percorso, passando per vette innevate invece che per campi brulli. Avreste dovuto vedere la tempesta di neve. Ho letteralmente sofferto, ad un certo punto non si vedeva più niente, sentivo solo l'urlo del vento a raffiche che mi graffiava la faccia con aghi di neve ghiacciata.Pur avendo fatto solo pochi giochi di Kojima, posso dire che è permeato dalla sua personalità e dal suo genio: il mondo di gioco e la storia, entrambi distopici, sono angoscianti (a me personalmente non piace molto come caratteristica, ma così è).E' una sorta di futuro post apocalittico, in un'America distrutta ma, inspiegabilmente, con avamposti dotati di una tecnologia fantascientifica.Non tutto è però cupo, ci sono molti colpi di scena, sorprese e curiosità che deviano decisamente dal sottofondo e lo rendono interessante, non noioso (divertente la serie di "chip della memoria": sono chip che si trovano in giro nel mondo che sbloccano alcune schede o ricordi, tutti reali e connessi alla vita personale di Kijima. Ad esempio, modelli di moto, di figurine, di film, tutti con una descrizione. Sono omaggi all'arte del passato e di oggi).L'approccio stesso al gioco è particolare: all'inizio sono poche anche le voci delle opzioni di gioco. Man mano che si prosegue, oltre a descrizioni ed abilità, si sbloccheranno nuove opzioni. E' un'esperienza che sboccia col tempo, cresce insieme al giocatore.Il mondo che ha creato, è assolutamente realistico e descritto con una base scientifica che, seppur frutto di un'invenzione, appare credibile per il suo forte intreccio con teorie reali, tanto che ad un certo punto vi verrà il dubbio che ciò che viene descritto sia reale.Qualsiasi descrizione che si voglia comunque fare, a meno di non spendere pagine e pagine, sarebbe riduttiva. Vi dico però che non ho trovato un dettaglio grafico e di contenuti tali in nessun altro gioco, ma con un distacco abissale, neanche ad avvicinarsi. Posso solo immaginare il lavoro immenso che c'è stato dietro.Menziono anche la colonna sonora: assolutamente originale e utile ad immergersi ancora di più nell'esperienza.Il genere è vario, non è solo un'esplorazione, perchè include non poche parti di azione (direi minimo il 50%) che, tra l'altro, sono molto importanti e dettagliate (moltissimi tipologie di armi, mezzi, ecc.). Anche la parte gestionale costruttiva è assolutamente integrante: pur non essendo obbligatorio, è possibile costruire diverse strutture, dalle più semplici come basi di ricarica, alle più complesse come strade e rifugi.A giocarlo approfonditamente, con missioni secondarie ed esplorazione, credo abbia una longevità incredibile.Io, facendo tendenzialmente le missioni principali e solo qualche secondaria, ci ho messo una 50ina di ore. Con le secondarie, sarà almeno il doppio.Finisco accennando alla caratteristica online, non meno importante: anche qui c'è un'invenzione di Kojima, ossia il mondo online condiviso ma non contestuale. Questo vuol dire che le costruzioni e gli oggetti lasciati nel mondo da altri giocatori o da noi, saranno a disposizione per tutti (e si potranno apprezzare con dei like, smontare, ecc.), ma non vedremo altri giocatori in tempo reale (tuttavia potremo lasciare dei messaggi con un'ingente quantità di cartelli). Ad un certo punto della storia, progredendo nel gioco, sarà anche possibile interagire con altri giocatori, creando dei legami, ma anche ni questo caso in modo sempre “distaccato”.L’ho trovata una scelta corretta: vedere altri giocatori girare in una realtà che deve essere solitaria, proprio per il tipo di storia raccontata, smonterebbe tutto. Allo stesso tempo, trovare messaggi e oggetti di altri, pur non vedendoli, dà conforto nei nostri viaggi solitari.Se devo trovare un punto negativo, forse accennerei alla verbosità e pesantezza della parte finale: c’è qualcosa come un’ora e passa filata di dialoghi ed interazioni che ho trovato poco appassionanti e particolarmente angoscianti, anche se interessanti perché esplicative della storia. Certo, si poteva saltare tutto, ma si sarebbe persa una parte importante.Mi sono dilungato, ma ci tenevo a dare un'impressione il più possibile vicina delle sensazioni ed emozioni che si provano giocando a DS, senza fare spoiler: spero di esserci almeno un po' riuscito.A giorni di distanza, anche paragonandolo ad altri capolavori (GoW, Horizon Zero Dawn) sono sempre più convinto che sia stato uno dei migliori giochi mai creati, anche per la sua unicità.Sono contento di averci giocato, anzi, sono contento di aver vissuto questa esperienza, ecco, questo è il modo giusto di riferirsi al capolavoro che è Death Stranding.
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